Chi ha una vettura diesel e percorre pochissimi chilometri all'anno sa di cosa stiamo parlando quando parliamo del FAP (filtro anti particolato).
Il filtro antiparticolato è
un dispositivo capace di abbattere le emissioni di polveri sottili
(particolato) prodotte dai motori diesel.
Il
funzionamento del Filtro antiparticolato si basa sull'aggregazione
delle polveri sottili (particolato fine o PM10), prodotte dai gas di
scarico, in agglomerati di particelle più grosse, che vengono
intercettate da un filtro inserito nel condotto della marmitta. Per
evitare l'intasamento che danneggerebbe il motore, il filtro Anti
Particolato provvede periodicamente a rimuovere questi agglomerati
bruciandoli (ossidandoli), attuando così quella che viene chiamata
rigenerazione del filtro.
Il vantaggio in termini ambientali è notevole, infatti al posto del fumo nero si creano emissioni decisamente più basse, e in coppia con l'AdBlue il livello di inquinamento è molto basso.
Il rovescio della medaglia è che se fate poca strada questo filtro non riesce a pulirsi e perciò si intasa fino al punto che l'auto entra in protezione.
Un rimedio per questo problema è di percorrere un tratto di strada dritto per qualche chilometro ad una velocità di circa 70-80km/h in 3° marcia in modo che i giri siano sufficentemente alti per rigenerare il filtro.
C'è chi consiglia di escluderlo dalla centralina ma ricordiamo che si tratta di una pratica ILLEGALE in quanto va ad alterare le caratteristiche di fabbrica del suddetto veicolo.
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