Il 3 Dicembre 2014, la trasmissione Le Iene ha mandato in onda un servizio di Matteo Viviani, dedicato a fare luce su modalità fraudolente agite da alcuni rivenditori di automobili usate. Per chi se lo fosse perso ecco il link: http://www.iene.mediaset.it/puntate/2014/12/03/viviani-la-truffa-di-chi-vende-auto-usate_9077.shtml.
Lorenzi Auto Hub non aspettava altro e
ringrazia la redazione di Le Iene per aver portato alla luce un caso che ormai
è diventato una vera e propria truffa reiterata ad opera di più del 50% dei
rivenditori (come afferma il servizio) sul territorio italiano, una
“consuetudine” per la quale a farne le spese sembra che siano solamente i
clienti finali, come sottolineato più volte dal video stesso.
È normale
che un servizio del genere si concentri soprattutto sull’ignaro cliente, poiché
gli spettatori possono identificarsi meglio nel “privato truffato”, di quanto
riescano ad identificarsi nel “rivenditore
onesto”, che subisce a sua volta questa truffa, in maniera molto grave e
con ripercussioni notevoli sulla sua operatività e sulla sua possibilità di
essere concorrenziale sul mercato.
Il servizio
racconta una storia vergognosa, della quale andiamo a fissare i punti salienti:
·
I rivenditori di automobili usate ne acquistano la
maggior parte su aste dedicate al settore e non fruibili dai privati, che
mettono all’incanto mezzi noleggiati da aziende per mesi o anni, una volta che
il contratto di noleggio è scaduto.
·
Su questi portali viene indicato chiaramente il
chilometraggio reale al momento dell’asta e un prezzo di mercato congruo al
grado di usura del mezzo.
·
Alcuni venditori disonesti alzano la posta in
maniera smisurata, certi del fatto che, con la successiva riduzione fraudolenta
del chilometraggio (al costo di 60/80 euro), andranno a recuperare i soldi
investiti rivendendo l’auto a un prezzo notevolmente più alto.
·
Il cliente finale si trova ad aver acquistato un
mezzo che può essere a “fine corsa”, pagandolo qualche migliaio di euro in più
del suo valore reale.
Ciò che il
servizio non dice, come spesso accade in questo tipo di indagine destinata a
fare clamore sul popolo, è che i
venditori onesti, ovvero coloro che non usano escamotage truffaldini ma
operano con etica, nel rispetto del mercato e del cliente finale, vengono terribilmente danneggiati, per
il fatto che non possono permettersi di
rilanciare sulla quota dell’asta, dal momento che non potrebbero avere
alcun profitto onesto dalla vendita del mezzo.
Ma c’è un
danno collaterale: i consumatori tendono
a generalizzare e, nel pensiero
comune, si insinua l’idea che “i venditori d’auto usate sono tutti dei poco di
buono”.
A parte la
guerra quotidiana, cui siamo sottoposti su queste aste per riuscire ad
accaparrarci dei mezzi interessanti e poterli rivendere onestamente, c'è anche un quotidiano impegno per
smantellare questa idea conclamata che, alla fine, ogni cliente ha quando entra
in un salone di auto usate.
In un Paese
in cui i “furbetti” fanno capolino ormai in parecchie aree di business, è bene
che il cliente si tuteli, ad esempio richiedendo lo storico dell’auto, che un
rivenditore onesto non ha alcun problema a fornire:

·
Il
libretto di manutenzione del veicolo, ove siano tracciati tutti i tagliandi
effettuati con timbro dell’operatore e i relativi chilometri al momento di ogni
intervento in officina oppure, in mancanza del libretto Service, lo storico delle fatture relative ad ogni
tagliando effettuato.
In più,
meglio fare attenzione alla struttura
del rivenditore e alla sua storia.
Nel video
appaiono ambienti discutibili sotto il profilo estetico, alcuni piccoli, altri
poco curati, che dimostrano la totale assenza
di cura e attenzione per il cliente, che è trattato come un “numero”, una “tacca
sul fucile”.
Chi è sul
mercato onestamente da molti anni si presenta in maniera completamente diversa:
spesso si ingrandisce, investe
denaro per dare più possibilità di
scelta al suo cliente, non lo riceve in scantinati o uffici-bunker senza le
finestre, non promette di poter “dormire su sette guanciali” e non elemosina
fiducia, come abbiamo visto nel video in questione.
Chi è onesto non chiede la vostra
fiducia, la ottiene con i fatti e… i fatti si chiamano DOCUMENTI.
Grazie per
l’attenzione e… in guardia!
Andrea Lorenzi
Andrea Lorenzi
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